Un nuovo posto di lavoro

Un nuovo posto di lavoro

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Si conclude tra farsa e tragedia la vicenda del nostro impiegato nel regno del Jobs Act prossimo venturo. Alla fine, si è creato un nuovo posto di lavoro…..

Come le puntate precedenti, anche questa è tratta da “Il Fatto Quotidiano”.

Qui ci sono la prima, la seconda e la terza parte.

4. Com’è di sinistra il salario minimo!

Milano. Esterno giorno. Agosto. Carlo G. s’avvia al lavoro: è presto, ma vuole arrivare mezz’ora prima dell’inizio. Da un paio di settimane l’hanno assunto in una ditta che lavora nell’indotto della XXX Spa, sempre nel settore della logistica: fa di nuovo il galoppino, solo che invece del 1.900 Euro che erano il suo stipendio e dei 1.300 che il Contratto Nazionale prevede per quella posizione, ne guadagna 900. Quando ha provato a farlo notare al Capo del Personale, però, quello ha ritirato fuori il Jobs Act.

“Se lo ricorda? La nostra associazione datoriale non ha firmato il rinnovo del Ccnl e quindi il Jobs Act ci consente di applicare il salario minimo stabilito per legge, che fa appunto 900 Euro. Fortunato lei, l’hanno appena alzato di 50 centesimi l’ora…”

E così Carlo si ritrova a guadagnare 900 Euro, come quando faceva il cameriere per mantenersi all’università, ha paura di tutto, soprattutto delle telecamere che lo riprendono tutto il giorno, ma sta zitto perché almeno non è disoccupato. Il suo unico problema è quella strana parentela che sente tra le frasi “Se lo ricorda il Jobs Act?” e “Qui chi non si terrorizza, si ammala di terrore” (De André).