Il vaccino antinfluenzale uccide! Anzi no….

Il vaccino antinfluenzale uccide! Anzi no….

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“Vaccini killer” “Morti sospette”. Nei giorni scorsi le prime pagine dei giornali si sono riempite di titoli in cui queste parole la facevano da padrone. Su cosa erano basate queste clamorose notizie? Sul fatto che persone molto anziane e malate, affette da da patologie anche gravi, erano morte alcuni giorni dopo la somministrazione del vaccino. Nessun altro elemento: né uno studio statistico su quanti soggetti della stessa età e nelle stesse condizioni – ma non vaccinati – muoiano ogni giorno, né l’attesa dell’esito delle analisi sui farmaci, che infatti hanno poi escluso qualsiasi tossicità. Eppure sarebbe bastato un minimo di buon senso per cogliere l’infondatezza della notizia: i lotti di cui si temeva la tossicità comprendevano 450.000 dosi di vaccino, e se fossero stati davvero pericolosi i morti sarebbero stati migliaia, non certo 10 o 15 come riportato dai giornali.

Come nascono queste bufale? E perché riescono a far presa tanto facilmente sul pubblico, per quanto inverosimili?

La risposta alla prima domanda è semplice: ormai i giornalisti fanno un lavoro che non ha nulla a che vedere con la pubblicazione di notizie. Il loro compito consiste nel far vendere qualche copia in più o nel far guadagnare dei click per gli articoli online, alla faccia dell’etica professionale e della credibilità. Poi vedremo quali sono le conseguenze di questo comportamento irresponsabile.

Riguardo alla seconda domanda, queste sciocchezze si diffondono perché trovano terreno fertile in nazioni (Italia in primis) caratterizzate da una cultura scientifica molto bassa: nell’immaginario collettivo resiste l’immagine dello scienziato pazzo, e la scienza in genere viene vista con un atteggiamento quasi superstizioso. Per questo, in moltissimi rifiutano di accettare che malattie terribili come il vaiolo siano sparite grazie ai vaccini, mentre considerano normale credere che l’intera l’intera umanità discenda da due tizi, scacciati da un giardino incantato perché ghiotti di mele…..

Veniamo alle conseguenze di tutto ciò. La malattia che uccide di più in Italia e nei paesi più evoluti non è l’Ebola, non è l’Aids, ma è proprio la banale ed apparentemente innocua influenza, con oltre 8.000 decessi l’anno. Un numero enorme, notevolmente ridotto dalle campagne di vaccinazione rivolte alle categorie a rischio. Ebbene, dopo le fandonie pubblicate dai giornali la stragrande maggioranza dei soggetti a rischio ha deciso di non vaccinarsi. Probabile perciò che quest’anno, tra i morti per influenza, ci saranno persone che normalmente si sarebbero salvate, uccise non dal vaccino che avrebbe potuto proteggerle ma dalla disinformazione senza scrupoli.

Vale la pena di arrivare a questo per guadagnare qualche contatto in piú?

(sul rapporto tra bufale e vaccini avevo già pubblicato questo post )